venerdì 20 maggio 2011

E volare volare volare...Parte sesta: Passaggio a Sud, non più solo sulla carta

Vorrei spendere ancora due parole su Reggio, benché ne abbia parlato già abbondantemente. Una delle certezze di un pilota è che, anche se è da solo, ovunque vada, c'è un altro pilota pronto ad aiutarlo. Si chiama solidarietà. Per chi ama il volo, per chi è legato da questo filo che ci permette di capirci e di riconoscerci con uno sguardo, non è necessario spiegare di cosa stia parlando. Per la prima volta ho veramente avuto bisogno di una mano, e ho trovato una mano tesa ad aspettarmi. Non ho modo di esprimere la mia gratitudine, per ora, che non in questo modo, quello che ho trovato va ben al di là di quanto non mi aspettassi, da Marianna a Demetrio, da Omar a Ettore, da Michele allo zio Guido...a Paolo....volesse la vita che il nostro incontro non rimanga di soli tre giorni...

Partenza da Reggio, dopo un passaggio a 7000 ft sulle montagne retrostante affronto finalmente la mia bestia nera: il Golfo di Taranto. Dal lungo costa non si può, troppa poca autonomia con la tramontana che ho davanti, nel mezzo non si può, zone militari attive, devo per forza fare un diretto Crotone-Leuca...Ovviamente le circostanze di facilitazione sono sempre presenti: un caldo umido dei giorni estivi, e una conseguente foschia da tagliare col coltello. Davanti, a destra, a sinistra il latte, sotto il mare. Imposto la radiale 050 dal VOR di Crotone, ho un margine e una barriera. Se rimango a sinistra della radiale prima o poi incontro la costa, se per un qualche motivo passo oltre, non becco la costa e finisco in Albania...bhè...è stata lunga. Ma veramente ieri ho pensato di poterci provare con un vento ancora più forte e cb ovunque intorno? Ma dove ce l'avevo la testa? Arrivata a Leuca finalmente viro nell'entro terra. E lì la genialata! La flotta degli ultraleggeri di Air Salento in formazione che mi viene incontro per scortarmi fino all'aviosuperfice di Corte! Spettacolo: basso passaggio in tre in fila sul campo, esplosione della formazione in controbase e atterraggio uno dopo l'altro; il tutto nel modo più semplice e naturale possibile. Cose che si possono fare solo su un'aviosuperfice!
Atterro in mezzo ai papaveri e alle margheritine, e da lì in poi un delirio di risate, dal trattorino alla Club House: a Corte sono organizzati per ogni evenienza!
In due spiegazioni e quattro chiacchiere mi rendo conto che la vita sulle aviosuperfici non è per niente facile, soprattutto se come vicini di casa hai i militari che necessitano di spazio...e se hai a disposizione solo 1000 litri di carburante alla volta.
Giro turistico e pranzo a Otranto! Ma quanto è bella Otranto!!!

A Otranto per un caso fortuito incontriamo una coppia che si fa coinvolgere da questo turbine che ha investito anche me (il turbine si chiama Antonio); coppia di cui la ragazza è una maga della fotografia per cui le sue foto sostituiranno le mie, ben più scarse, appena le ricevo.

E rieccoci all'aviosuperficie. Ancora due foto e due pasticcini...e si riparte. Direzione Pescara.

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